PROGETTO SCOLASTICO 2021-2022
A cura del Prof. Nunzio Meo docente di Discipline Plastiche e Scultoree
A due anni dalla pandemia da covid-19, possiamo testimoniare che il peggio è alle spalle e che la comunità umana e scolastica del Liceo Munari di Acerra, torna a respirare e ad abbracciarsi nuovamente. Torniamo a farlo proprio con questa mostra dedicata alle tante espressioni del nostro animo che si sono concretizzate in queste stupende maschere, frutto di un lavoro svolto durante la pandemia, mentre i nostri ragazzi erano in dad, a dimostrazione che la scuola si è stretta in comunità attorno ai nostri giovani che, nonostante la distanza, si sono impegnati a dare il meglio di sé. Il messaggio che abbiamo voluto inviare è stato: oltre la famiglia, accanto ad essa, la scuola è il luogo più sicuro ed accogliente per i nostri figli. Essi imparano la vita, le relazioni, imparano a gestire i sentimenti e le emozioni in un confronto continuo con l’altro da sé. Crescono, attraverso un percorso multisfaccettato che si serve dell’arte per farli esprimere e dunque crescere al meglio.
La Dirigente Scolastica Prof.ssa Carmela Mosca
Come nasce il progetto
“LE VOCI DI DENTRO”
Il progetto scolastico “Le voci di dentro” nasce dall’idea del prof. Nunzio Meo docente di Discipline Plastiche e Scultoree in servizio presso l’Istituto Superiore. “Bruno Munari” di Acerra, di invitare gli alunni a cimentarsi nella realizzazione di una maschera e all’elaborazione di un pensiero scritto che rappresenti il loro stato d’animo che hanno avuto durante la pandemia dovuta al covid-19.
Il 2020 sarà ricordato per sempre come l’anno del Coronavirus. Difficile da dimenticare l’impatto violento di questo nemico invisibile e la sofferenza che sta diffondendo in ogni parte del mondo. Con un’imposizione di forza è cambiata radicalmente la vita di ciascuno di noi e tale esperienza ha avuto in molti casi risvolti dolorosi.
Tutti abbiamo trascorso gran parte del tempo confinati in casa e quel poco di positivo che forse siamo riusciti ad ottenere è stata la possibilità di riflettere sul reale valore delle cose, comprendendo la preziosità di ciò che abbiamo sempre dato per scontato.
La pandemia ci ha permesso di riscoprire l’importanza dei rapporti umani, dei momenti di calore familiare che, travolti dalla vita frenetica e senza sosta, avevamo quasi dimenticato; ci ha costretti a fare i conti con le nostre fragilità aiutandoci a comprendere il vero senso di quanto sta avvenendo : “ Si cade e ci si rialza più forti”; ci ha reso più solidali permettendoci di capire che non esiste differenza di fronte al dolore; ci spinge continuamente a guardarci dentro, ad interrogarci sul significato della vita, a scavare nel terreno invaso dai rumori e dalla frenesia del quotidiano per far venire alla luce il nostro tesoro di forza intima, nutrito di attesa e speranza.
Consapevole di ciò, Nunzio Meo, docente di Discipline Plastiche e Scultoree ha coinvolto gli alunni delle classi 1A, 1B, 2A, 2B, 2C, 2D del Primo Biennio Artistico in un progetto finalizzato alla rappresentazione scultorea del loro vissuto interiore.
I nostri alunni, in seguito ad un’attenta analisi introspettiva, sono riusciti a “guardarsi dentro” e hanno realizzato, con l’uso di cartone e di materiali di riciclo, maschere uniche che rappresentano il loro stato d’animo e il loro messaggio di speranza in questo periodo di paure ed incertezze.
Prof.ssa Sofia Della Rossa
ascolta la presentazione del progetto
Analisi critica delle maschere
“LE VOCI DI DENTRO”
La maschera come prodotto artistico attraversa tutta la storia dell’arte e riveste un profondo significato per tutte le culture.
Nell’antichità le maschere rappresentavano le forze sovrannaturali della divinità; nell’arte moderna invece sembrano rappresentare l’incapacità di essere e contemporaneamente la ribellione a questa incapacità, la volontà di superare l’alienazione della società consumistica.
La maschera ci nasconde ma nello stesso tempo ci dà la libertà di svelarci senza remore, di esprimere fino in fondo noi stessi.
L’arte ha da sempre una funzione catartica; attraverso l’oggettivazione del nostro essere, dei nostri pensieri più intimi, ci liberiamo dalle paure più nascoste.
In questo lavoro svolto dagli studenti del biennio del Liceo Artistico sembra che sia accaduto tutto ciò. I ragazzi si sono liberati delle ansie, dei disagi vissuti durante la pandemia; hanno affermato con tutta l’energia positiva della loro età, la voglia di normalità, di stare insieme, di condividere i propri stati d’animo.
Il progetto a cui hanno aderito coinvolge più discipline: Italiano, Discipline plastiche, Discipline pittoriche, Storia dell’arte e, in maniera trasversale, nell’ambito dell’Educazione civica, è stato affrontato il tema del riciclo dei materiali e la possibilità di dare nuova vita agli oggetti attraverso l’arte e la creatività. In questo percorso è stato prezioso il contributo dei docenti di sostegno che hanno favorito situazioni relazionali finalizzate alla vera inclusione ed integrazione.
Negli elaborati i ragazzi si sono espressi con molta libertà ispirandosi alle opere d’arte del passato.
Ricordando la tecnica del collage dei cubisti e di Enrico Baj, hanno realizzato con cartoncino unito ad altri materiali quali nastrini, passamanerie, perline, lustrini, dei volti che in alcuni casi sembrano quasi degli autoritratti, in altri delle caricature. Tutte le maschere sono state dipinte con colori vivaci a forte valenza espressionista; quasi una funzione catartica, di liberazione dalle paure e dalle ansie che li hanno investiti in questo lungo periodo di isolamento forzato.
Alcuni elementi del volto sono accentuati e quasi deformati, come gli occhi, il naso e le labbra; in alcuni casi scomposti, posizionati a caso in una volontà di frammentazione della realtà, alla ricerca di una dimensione giocosa, utilizzando forme geometriche elementari.
Ogni maschera esprime un sentimento (ansia, serenità, tristezza, rabbia, felicità, malinconia, apatia, noia, ironia, smarrimento, libertà) che è dichiarato nel titolo, ma che è anche evidente dall’espressione che lo studente è riuscito a dare alla propria opera.
Molto interessante la scelta di aggiungere degli elementi, oggetti di uso quotidiano quali orecchini, papillon, cappelli, collane, piercing, occhiali, nastri tra i capelli, che hanno la funzione sia di rafforzare il sentimento espresso, sia di legare l’immagine rappresentata ad una dimensione e ad un ruolo sociale definito, con un risultato che ricorda molto da vicino l’esperienza della Pop Art.
Prof.ssa Gelsomina Maiello
I pensieri degli alunni
“In questo periodo, nonostante tutto, mi sento felice. Giorno per giorno cerco di esserlo, anche se viviamo pensando che le persone a cui teniamo di più possano essere un pericolo e non c’è cosa peggiore, a parer mio. Spero che tutto questo passi in fretta, così da poter ritornare alla vita normale.”
“La maschera è felice, io lo sono un po’ meno. Non vedo l’ora che tutto questa finisca, non ce la faccio più. Spero che tutti possiamo vedere la luce in fondo al tunnel e mi auguro che tutto finisca al più presto.”
Da quando ‘abbiamo conosciuto il coronavirus’ il mio stato d’animo è più o meno sempre lo stesso. Mi sono sentita triste nei mesi passati perché siamo stati parecchio chiusi in casa senza poter uscire e incontrare i nostri amici. Le cose ultimamente sembrano cambiate in meglio, ma vi chiedo di continuare a fare attenzione con la speranza che tutto finisca al più presto.”
“La mia maschera rappresenta gioia e allegria, io mi sento molto diversa dalla mia maschera.
Ogni giorno il dolore si accumula sempre di più, quasi da scoppiare in lacrime. Vorrei solo essere come la mai maschera, ma in questo periodo non è possibile perché il Covid sta rovinando la mia adolescenza.
Sento soltanto di dire che non dobbiamo perdere mai la speranza di rivivere giorni migliori.”
“In questi giorni mi sento libera e spensierata, anche se siamo in un periodo molto difficile per tutti. Speriamo di ritornare alla normalità quanto prima per poterci incontrare senza paura.”
“In questo periodo sono pensieroso perché, a causa di questa pandemia, sono costretto a stare a casa senza poter incontrare i miei amici. Mi auguro che questo virus vada via al più presto, così saremo tutti liberi di fare quello che vogliamo.”
“Questa pandemia mi ha cambiato emotivamente e psicologicamente, auguro ai miei amici di essere spensierati e di non dar peso ai giudizi delle persone.”
“In questo periodo mi sento felice anche se, a causa del covid, non sono uscito e sono stato a casa senza poter vedere i miei amici e i miei nonni. Auguro a tutti di non perdere mai la speranza anche nei momenti più difficili.”
“In questo momento di solitudine, con la paura e la morte che ci accompagnano ormai da più di un anno, le nostre speranze si vanno affievolendo, ma il nostro cuore cerca ancora gioia, sorrisi e buoni propositi. Spero ardentemente che questo periodo finisca presto e che il numero delle vittime si arresti. Perché per me la normalità è un sogno!”
“La mia maschera rappresenta gioia e allegria, io mi sento molto diversa dalla mia maschera.
Ogni giorno il dolore si accumula sempre di più, quasi da scoppiare in lacrime. Vorrei solo essere come la mai maschera, ma in questo periodo non è possibile perché il Covid sta rovinando la mia adolescenza.
Sento soltanto di dire che non dobbiamo perdere mai la speranza di rivivere giorni migliori.”
“In questi giorni mi sento libera e spensierata, anche se siamo in un periodo molto difficile per tutti. Speriamo di ritornare alla normalità quanto prima per poterci incontrare senza paura.”
“In questo periodo sono pensieroso perché, a causa di questa pandemia, sono costretto a stare a casa senza poter incontrare i miei amici. Mi auguro che questo virus vada via al più presto, così saremo tutti liberi di fare quello che vogliamo.”
“Questa pandemia mi ha cambiato emotivamente e psicologicamente, auguro ai miei amici di essere spensierati e di non dar peso ai giudizi delle persone.”
“In questo periodo mi sento felice anche se, a causa del covid, non sono uscito e sono stato a casa senza poter vedere i miei amici e i miei nonni. Auguro a tutti di non perdere mai la speranza anche nei momenti più difficili.”
“In questo momento di solitudine, con la paura e la morte che ci accompagnano ormai da più di un anno, le nostre speranze si vanno affievolendo, ma il nostro cuore cerca ancora gioia, sorrisi e buoni propositi. Spero ardentemente che questo periodo finisca presto e che il numero delle vittime si arresti. Perché per me la normalità è un sogno!”
“La mia maschera è un po’ annoiata come me che mi annoio sempre, in questo periodo di pandemia, più del solito perché non stiamo a scuola. Il mio augurio è quello di stare insieme di nuovo.”
In questi mesi mi sono sentito triste e anche deluso, non immaginavo di iniziare la mia avventura alle superiori senza i miei compagni di classe. Poi le cose sono cambiate, anche i miei amici sono ritornati in presenza e ho avuto la possibilità di conoscerli meglio. Quindi mai perdere la speranza!”
“Ho scelto di rappresentare una maschera con stato d’animo serio, spero di ritornare ad essere serena come lo sono sempre stata.”
“La pandemia sta sconvolgendo le nostre vite e noi adolescenti non sappiamo più chi siamo e cosa vogliamo diventare; la solitudine ci sta distruggendo. Ci demoralizziamo e siamo demotivati ma è in occasioni come questa che bisogna farsi forza e riprendere in mano la vita.”
“Il volto che ho scelto di realizzare ha un’espressione spensierata come quella di un bambino che corre in un prato: via la negatività e la tristezza, riprendiamoci la vita in tutta fretta.”
“Dal giorno in cui il virus è entrato nelle nostre vite è passato più di un anno, più di 365 giorni tediosi e senza scopo che l’assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti, creando ferite che tuttora non sono guarite, sono ancora aperte e bruciano come se venissero sfregate col sale. È passato circa un anno da quando la pandemia globale chi ha costretto tutti a restare rinchiusi nelle nostre case, spaventati, demoralizzati ma convinti che prima a poi questo ostacolo verrà superato. La mia maschera ha infatti sia un’espressione positiva che negativa, cioè lo stato d’animo che provo attualmente è spaventato ma il sorriso resiste anche nei periodi difficili, perché bisogna andare avanti sorridendo, sognando e lottando.”
“La speranza è preziosa per la vita degli uomini, ci dà la forza di affrontare la situazione attuale e ci spinge a pensare che presto torneremo alla normalità”.
“Durante questo periodo avverto solo tanta tristezza, ci resta solo lei. Non possiamo avere contatti liberamente con gli altri, non possiamo abbracciarci…c’è solo tristezza.”
“Frenesia, caos, fare tutto di fretta è parte di me, non riesco a stare mai ferma. Per me la noia non esiste, non dovrebbe esistere. Ma all’improvviso la vita di ogni individuo si è bloccata o meglio il covid-19 ha bloccato il ritmo naturale delle nostre esistenze e ci ha costretto a stare a casa. E stare a casa significa annoiarsi, angosciarsi, deprimersi…tutto questo però non mi appartiene per fortuna; il rimedio per la noia resta la curiosità e per me non avrà mai fine”.
“Ultimamente siamo un po’ tutti pensierosi e annoiati, soprattutto per la situazione che siamo costretti a vivere. Spesso ci chiediamo se usciremo mai da questa situazione ma la speranza continua ad essere quella di vivere un futuro migliore.”
“L’umanità nel corso della sua storia ha dovuto affrontare molte difficoltà: guerre, carestie e pandemie come il colera, la peste e il vaiolo. Nelle difficoltà e nei momenti bui, l’uomo è sempre riuscito a trovare la luce e anche ora, durante questa pandemia, ci rialzeremo con la speranza di migliorare.”
“In questo periodo abbiamo tutti lo sguardo un po’ perso nel vuoto, perso nei ricordi vivaci di una vita ormai troppo lontana ma la luce riaccenderà il faro della speranza e la gioia ritornerà in tutta l’umanità.”
“In piena pandemia come si può continuare ad essere felici?” è questa la domanda che spesso mi sono posta e continuo a pormi; l’unica risposta che sono riuscita a trovare è la seguente: “Ricercare la felicità nelle piccole cose, in ciò che più ci piace fare e che ci aiuta a distrarci.”
“Spero che l’estate allontani le tensioni e le paure per ritornare ad abbracciarci e ad essere felici come una volta.”
“La maschera da me realizzata rappresenta la felicità, perché penso che sia un nostro diritto e una nostra aspirazione avere una vita felice.”
“La mia maschera rappresenta la spensieratezza, stato d’animo che non mi appartiene da un po’ a causa della pandemia. Con la speranza che possa ritornare al più presto sul mio viso.”
“Il miglior modo di essere allegri è rallegrare qualcu’ altro.”
“Questo periodo di covid ha portato molti dubbi e incertezze, ci siamo trovati in una situazione mai vista prima e questo ci ha portati a essere scettici su cosa accade e sul futuro. Ma ora possiamo gurdare avanti con sicurezza e avendo fiducia negli altri”.
“In questo periodo siamo molto preoccupati per la pandemia in corso, ma nonostante ciò dobbiamo pensare positivo e guardare avanti.”
“Da più di un anno non viviamo la vita appieno e siamo ostacolati da ogni restrizione. Ma sono sciuro che ritorneremo a goderci i nostri giorni senza rendercene conto e ritorneremo a stare insieme”.
“Anche se la vita ti mette a dura prova non devi mai perdere la speranza perché proprio lì c’è un piccolo spiraglio e ritroverai la gioia e la sicurezza per tutto quello che vorrai fare.”
“Perdi la speranza e subentra l’angoscia quando si perde il contatto con le mani. L’appiglio primario a cui tutti faremo ritorno al di la dell’evolversi delle situazioni e delle circostanze vitali.”
“Anche se il timore avrà sempre più argomenti, scegli la speranza.”
“La mia maschera è la felicità. Rappresento questo sentimento perché proprio ora non bisogna scoraggiarsi ma avere un atteggiamento positivo.”
“La mia maschera rappresenta una persona spaventata, lo stato d’animo è quello che secondo me più ha rappresentato questo periodo. Speriamo che le cose possano cambiare presto e che i nostri sentimenti e gli stati d’animo siano più sereni”.
“Indossa il sorriso, comunque vadano le cose sarà la speranza di un domani sereno e gioioso.”
“In questo periodo di pandemia mi sono sentita spesso annoiata perché non sapevo cosa fare. Per fortuna la mia famiglia mi è stata vicino, adesso finalemnte sono rinata perché ho incontrato di nuovo i miei amici di scuola e i miei professori.”
“In quest’ultimo periodo mi sono sentita un po’ spenta. Avevo iniziato a non considerare più le cose e a non provare più interesse per nulla, non ero motivata. Fortunatamente ora sto iniziando a vedere finalmente un raggio di sole. Penso che nella vita bisogna perdersi per poi ritrovare di nuovo se stessi.”
“L’insicurezza è come una malattia che divora le persone dall’interno fino a consumarle completamente. La cosa peggiore è il non rendersi conto di essere malati fino a quando non è troppo tardi. Quando la pellicola dell’insicurezza si posa sul mio sguardo, la realtà viene distorta irrimediabilmente all’interno di un’Illusione paradisiaca che non può cambiare secondo il mio inconscio, l’unico desiderio che ho è stravolgere quella che oggi si pone a noi come società…servissero tutte le leggi dell’universo!”
“Questa situazione che stiamo vivendo mi mette ansia, si ha paura di fare tutto. Vorrei che fosse solo un brutto sogno, ma purtroppo questo incubo non finisce più. Nonostante i pensieri negativi, sono convinta che non dobbiamo mai perdere la speranza di poter uscire da questo incubo.”
“Ho perdonato errori quasi imperdonabili, ho provato a dimenticare persone indimenticabili, sono stata delusa da persone che non credevo potessero farlo. Ho amato e sono stata respinta, mi sono bruciata il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando delle foto, ho avuto paura di perdere qualcuno di speciale, ma vivo ancora! E’ la vita, e questo non mi stanca …e anche tu non dovrai stancartene. Vivi! La vita è troppo bella per essere insignificante.”
“All’inizio di questa pandemia sembrava tutto orribile, mi sentivo persa. Ora sto meglio e non posso chiedere altro, essere contenta e serena è l’unica cosa che mi serve. Ho imparato che la felicità prima o poi arriva ed è tutto ciò di cui ho bisogno.”
“In questo periodo il “turbamento “è l’emozione che più mi rappresenta. Sono sempre turbata perché non si può fare nulla e ognuno di noi indossa una maschera per nascondere quello che sente davvero, anche se alla fine si mostra per com’è davvero. Spero che presto potrò togliere la mia maschera e ritornare a essere spensierata.”
“La mia maschera rappresenta l’ansia. In questo periodo, un po’ tutti noi siamo ansiosi. Le cose vanno meglio, ma il futuro è ancora incerto; stiamo vivendo un periodo storico che ci ha segnato profondamente! Speriamo di ritornare a vivere come prima: in piena tranquillità.”
“I pensieri negativi e gli sforzi senza valore lasciano gradualmente il segno sul nostro volto, specialmente negli occhi. Mi auguro che i pensieri tristi di questo periodo possano essere solo un brutto ricordo.”
“Da quando è iniziata la pandemia la prima cosa che ho provato è stata “confusione”, il ritrovarsi rinchiusi da un momento all’altro senza capirci nulla è stato abbastanza difficile e complicato e continua ad esserlo, per me, come sicuramente per altre persone. Sono risultata positiva al Covid- 19 quasi due mesi fa e lo sono ancora, mi sono ritrovata improvvisamente a dover assumere vitamine e medicine per cercare di stare meglio e la cosa che sono sicura non dimenticherò mai è la puzza di candeggina costantemente nel naso.
È stato difficile all’inizio, ma dopo un po’ ci si abitua, anche se la voglia di uscire è tanta e penso che non te ne rendi mai davvero conto finché non ti ci ritrovi dentro e probabilmente nemmeno in quel caso, perché continua ad essere tutto molto confuso.
Io, per fortuna, non sono stata troppo male come invece spesso capita ad altre persone, ma il fatto di sapere che non sono l’unica, ma che ci siano
“tante altre persone nella mia stessa situazione mi fa sentire un po’ “sollevata” e mi da ancora un po’ di speranza nel continuare a credere che prima o poi si aggiusteranno le cose e finalmente potremo uscire tutti senza preoccuparsi della distanza, del tenere sempre la mascherina e riempirsi di amuchina.”
“In questo periodo mi sento confusa, come se questa situazione mi avesse distratta dalla vita, facendomi vivere in una sorta di realtà parallela. Dobbiamo iniziare a vivere questa situazione con più speranza, dobbiamo smettere di vivere in questa tristezza, e far sì che il sole che splende fuori spenda anche all’interno di ognuno di noi.”
“In questo periodo sto provando delle emozioni che nessuno può comprendere, ci sono persone che si basano sul mio stato di felicità, ma quello che vedono è solo apparenza. In questo periodo sono triste per motivi vari, ma sono anche sicura che un giorno quella apparenza non esisterà più e sarò veramente felice.”
“Sono malinconica in questo periodo, perché mi manca la libertà di fare quello che voglio. Spero che finisca tutto al più presto, la speranza è l’ultima a morire.”
“Mi sento confuso, rinchiuso in gabbia, mi basterebbe tornare a fare le piccole cose come andare a scuola, uscire con gli amici, giocare a calcio oppure abbracciare un parente a me caro. Ma purtroppo ciò non è possibile e noi giovani dobbiamo rassegnarci che passeremo ancora molto tempo convivendo con questa pandemia ma una volta finito tutto ne usciremo assieme più forti e uniti di prima.”
“In questo momento provo tanta rabbia, perché questo virus che ci ha costretti a stare chiusi nelle nostre abitazioni, ci ha negato molto momenti di felicità sia a scuola che nella vita quotidiana. Con questa maschera voglio rappresentare la rabbia dei ragazzi che non riescono a sfogarsi, ma voglio anche dimostrare che , rimanendo uniti, vinceremo questa battaglia contro il virus e ci riprenderemo i nostri anni migliori.”
“Adesso basta, ora parliamo noi giovani. Il Covid ha rovinato gli anni migliori della nostra vita, sapete cosa significa non potersi abbracciare, socializzare, andare in luoghi di svago come la discoteca, ma anche andare a casa di amici senza la paura di potersi contagiare? Ma in questa situazione difficile qualcosa di positivo è accaduto: sto apprezzando di più la scuola, il poter stare con i miei amici anche se con le restrizioni. Non voglio cantar vittoria, ma da come sta andando la situazione presto potremmo tornare a quella che prima era la cosiddetta ‘NORMALITÀ’.”
“Spesso penso a cosa ci ha portato questa maledetta pandemia: a non poter uscire, a non poter abbracciare i nostri amici, ha portato via migliaia di vittime innocenti e sta rovinando gli anni più belli della nostra vita: la nostra gioventù. Spero che nel futuro questa maledetta pandemia non lasci nell’umanità il terrore perché abbiamo bisogno di ricominciare a vivere una vita serena.”
“La sofferenza di questo periodo ci ha insegnato una cosa: forza e coraggio, togliamoci la maschera della paura e andiamo avanti.”
“La mia maschera rappresenta la depressione e la tristezza che molte persone hanno provato in questo periodo. Ma non bisogna abbattersi e mai arrendersi, bisogna solo guardare avanti verso il futuro ed è questo quello che fanno le persone per superare queste emozioni negative.”
“La mia maschera rappresenta lo stato d’animo della serenità, che proviamo quando siamo all’aria aperta insieme alla nostra famiglia e ai nostri amici. La maschera vuole ricordare quella sensazione straordinaria che ci aspetterà dopo questo periodo.”
“Per realizzare questa maschera c’è voluto tanto impegno, ma è stato un bellissimo lavoro.Facendola mi sono distratto da quello che stava accadendo intorno a me, mi ha fatto pensare ad altro. Il mio augurio è che tutto possa tornare quanto prima alla normalità.”
“Nonostante le sofferenze e gli ostacoli che la vita può presentare, bisogna non arrendersi e trovare la forza di andare avanti. Nonostante le delusioni d’amore o d’amicizia non dobbiamo mai spegnere i sentimenti, ma azionare il cuore per amare tutto ciò che la vita ci dona.”
“ ‘La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi dopo una caduta’. Penso che questa citazione sia adatta a questo momento particolare che ognuno di noi sta vivendo: cadere per poi rialzarsi più forti di prima.”
“In questi giorni, creando questa maschera, mi sono venuti in mente tanti ricordi, i momenti in cui abbiamo reagito con un sorriso sarcastico, prendendo la vita con un po’ di ironia. In questo tempo sospeso, dove tutto si è fermato, voglio pensare che tutto ritornerà alla normalità e che anche il sorriso più ironico e sarcastico, sarà un regalo per chi lo riceve e un sollievo per chi lo dona.”
“Questo momento di pandemia è un periodo molto difficile per me e per tutti: non si può frequentare la scuola regolarmente, non si possono incontrare amici e parenti, ma le cose si devono affrontare col sorriso e nonostante tutto, bisogna rimanere allegri, supportarci a vicenda e sorridere di fronte alle difficoltà.”
“Lascia che le lacrime scorrono sul tuo viso, potrebbero aiutarti a vedere meglio molte cose.”
“Lacrime, che sciolgono il cuore e riempiono l’animo di calda speranza.”
“Durante la pandemia, mi sono demoralizzato e mi sono mancate tante cose, come: andare a scuola, incontrare gli amici, giocare a calcio (il mio sport preferito). Finalmente adesso, a piccoli passi ,sembra che stiamo ritornando alla normalità.”
“Su questa maschera c’è un sorriso. Dietro quel sorriso c’è tanta sofferenza e ci sono tante cadute. Per me, sorridere significa sconfiggere quel dolore e avere la forza per andare avanti. L’adolescenza mi ha fatto molto soffrire in questi anni, come la maggior parte delle ragazze in fondo. L’ho capito da quando mi sono innamorata per la prima volta; da lì, sono successe tantissime cose nella mia vita che cambia da un giorno all’altro, come ad esempio: la separazione dei miei genitori che mi ha fatto molto soffrire. Ora non più ! In questo periodo, sto cercando di comprendere di più la scuola, i professori e i compagni, ma prima la pensavo diversamente. Anni indietro ero una ragazzina che non capiva nulla, non riuscivo a concepire la vita e questa cosa mi rattrista. Solo a pensarci, in questo periodo sto soffrendo tantissimo, ma quando incontro la mia famiglia, i miei amici, sorrido e mi sento felice quando sono con loro. Quando mi sento triste però, prendo il telefono e mi metto a registrare un video per il mio canale YouTube. Adesso sto cercando me stessa, sto pensando al mio futuro: quello di fare l’attrice e la regista…e voglio essere felice di me stessa. Il sorriso per me significa questo.”
“L’allegria è un ottimo biglietto da visita e l’ingrediente principale della salute. Quando si ha il sole dentro, non si può fare altro che trasmetterlo: il miglior modo per essere allegri è di cercare di rallegrare qualcun’altro, anche nei momenti difficili.”“Le emozioni che trasmette questa maschera, all’inizio erano cupe, tristi, oppositive e molto negative, sia a livello sociale che a livello fisionomico, ma col tempo ha imparato e si è fatta aiutare migliorando, diventando da maschera cupa, una maschera felice.”
“La mia maschera é pensierosa e triste, proprio come lo sono io in questo periodo perché non posso vedere i miei amici senza la paura di potersi contagiare. Spero che questo brutto periodo passi presto!”
“Ho realizzato questa maschera con l’espressione felice, sperando che tutto questo finisca il più presto possibile, ma soprattutto per dare un messaggio di speranza alle persone che hanno il COVID e stanno attraversando un periodo difficile.”
“Alla fine, l’unica maschera che useremo, sarà quella di Carnevale.”
“La tristezza, di chi soffre ingiustamente, è meglio della gioia di chi ha commesso iniquità. La gioia viene sempre dopo il dolore! Ad oggi, conosciamo bene il sentimento della tristezza che ispira la precarietà delle cose e da oggi, possiamo dire che questo sentimento lo stiamo provando un po’ tutti.”
“In questo periodo provo delle emozioni contrapposte: mi sento felice, ma allo stesso tempo arrabbiato! Non è stato un periodo semplice, ma a tutti dico di non perdere mai la speranza e di avere sempre fiducia in se stessi!”
“Con questa maschera voglio esprimere la libertà e la spensieratezza delle donne. Una donna è donna, anche se ha tatuaggi o piercing! Non deve essere guardata con estraneità solo perché non è nei canoni o non è femminile! Femminile non è solo tacchi e vestiti, ma è rispettare e rispettarsi tra di noi donne!”
Il progetto scolastico “ Le voci di dentro” ha visto la partecipazione dei seguenti allievi delle classi 1A, 1B, 2A, 2B, 2C, 2D del Primo Biennio del Liceo Artistico, per la realizzazione delle maschere e che si ringrazia per il loro eccellente lavoro svolto.
GLI ALUNNI PARTECIPANTI
Marco Aulisio, Serena Esposito, Miriam Toscano, Danil Lanzano, Giulia Gambardella,FedericaOssemblain, Rebecca De Chiara, Maira Migliore, Elisabetta Pacilio, Sabrina Biscardi, Immacolata Arena, Ilenia Crispino,
Claudia Marino, Giuseppe Passero, Antonietta Lampognana, Emma Buccino, Maria D’Alise, Celeste D’Onofrio, Antonio Navarra, Serena Schiavone, Alina Strynadko, Giuseppe Parziale, Denise Cristilli, Emanuela Bustelli,
Angela Castellano, Rosa Donniacono, Anna Criscuolo, Deborah Terracciano, Sara Silvestro, Fabiana Peruzzi, Maria Sapio, Maria Di Nuzzo, Ciro Durante, Marica Spinosa, Luca Altamura, Silvana D’Ottavi, Cristian Aniello Galdiero, Noemi Di Clemente, Flavio Ferrara, Giuseppe Postiglione, Emanuele Pisaniello, Simone Improta, Christian Fattorusso, Alessia Cerbone, Saverio Cerullo, Ermelinda Palmese, Antonietta Calise, Elena Melillo, Giuseppe Fatigati, Francesca Attanasio, Adriana Castaldo, Roberta De Luca, Carmen Tecchio, Alessia De Pascale, Chiara Varriale, Mariapia Vallefuoco, Elena Buonavolontà, Pannella Giuseppina, Giovanna Sorvino, Filomena Petrellese, Miriam Caruso, Mina Messina, Mariarca Pelliccia, Martina Paolillo, Vittorio Pannella, Maria Dublino, Emanuele Ruotolo, Domenico Passaro, Vacca Noemi, Michela Pastore, Rosario Trombetta, Ilaria del Giudice.
Il progetto scolastico “Le voci di dentro ” nasce dall’idea del prof. Nunzio Meo docente di Discipline Plastiche e Scultoree in servizio presso l’Istituto Superiore “Bruno Munari” di Acerra, di invitare gli alunni a cimentarsi nella realizzazione di una maschera e nell’elaborazione di un pensiero scritto che rappresenti il loro stato d’animo durante la pandemia dovuta al covid-19.
L’EVENTO E’ STATO PATROCINATO DAL COMUNE DI ACERRA
Si ringraziano
il Sindaco Raffaele Lettieri e l’Assessore alle Politiche Scolastiche prof.ssa Milena Petrella
Per la formulazione e il coordinamento dei pensieri espressi dagli alunni,si ringraziano i seguenti docenti: prof.ssa Sofia Della Rossa; prof.ssa Gelsomina Nappi; prof.ssa Francesca Nuzzo; prof.ssa Teresa Mautone, Angela De Laurentis, Clara Castaldo.
Si ringraziano i docenti di sostegno: prof. Pietro Pirolo, prof.ssa Milena Petrella; prof.ssa Teresa Castiello, prof.ssa Olimpia Cello, prof.ssa Pasqualina Giorgio, prof.ssa Rosalba Ferrara, per l’ottimale collaborazione data nel far partecipare e guidare i propri alunni.
Si ringraziano i docenti di discipline grafiche e pittoriche: prof. Luigi Scarano, prof. Vincenzo Odore per
l’eccellente contributo della scelta cromatica dei colori nel rendere la maschera quando più verosimile allo stato emotivo rappresentato.
Si ringraziano i proff. Michele De Martino, Paolino Napolitano, Giusy Grimaldi, Rita Esposito e i seguenti alunni per la loro spettacolare partecipazione all’evento ricoprendo le seguenti figure: Hostess: Livia Carposo, Elena Buonavolontà. Marica Spinosa, Karol Di Donato, Giulia Rizzo; Luisa D’Aniello, Emma Buccino; Carmen Tecchio, Barbara Barbi, Martina Di Sarno, Cristina Valentino, Fabiana Peruzzi, Michela Russo, Giada Galasso, Ida Djeball, Arianna De Rosa, Sara Petrella, Maria Venturato, Luisa Giardinetto, Anna Caiazzo, Martina Delle Cave, Gadda Bahia. Stuart: Aniello Siciliano, Davide Michele Procino, Donato Lapice, Michele Venturato, Henrique Caputo Carillo. Voci Narranti: Aurora Cocorullo, Giovanna Sasso, Greta De Chiara, Valeria Monetti.
Un grazie alla prof.ssa Gelsomina Maiello che ci ha illustrato in modo impeccabile l’espressione artistica e antropologica delle maschere oltre a ricoprire il ruolo di moderatrice al Convegno “ LE VOCI DI DENTRO”.
Si ringrazia il dott. Francesco Gallo,Psicologo Psicoterapeuta per la sua eccellente prestazione professionale nell’illustrarci “l’Io” personale dei nostri alunni dall’analisi dalle maschere prodotte.
Si ringrazia il Prof. Vincenzo Palumbo docente per la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli per il suo prezioso contributo per l’ intervento al Convegno “ Le voci di dentro”.
Si ringrazia per la coordinazione artistica e l’allestimento mostra i docenti: prof. Nunzio Meo, Prof. Michele De Martino, Prof. Paolino Napolitano.
Si ringrazia per il videoclip di presentazione“ Le voci di dentro”la prof.ssa Daniela Angiuoni e gli allievi della sezione Grafica e Fotografia: Pasquale Lappone, Teresa Petrella, Francesco Emanuele Altobelli.
Si ringrazia il prof. Marco Antignani, la prof.ssa Cinzia De Lerma e gli alunni: Christian Saccardo, Christian Fiore e Francesco Emanuele Altobelli per l’ottimale prodotto grafico e per il materiale di stampa realizzato a pubblicizzare l’evento.
Si ringraziano il prof. Valerio Mola e il prof. Giacomo Savio per la realizzazione della galleria virtuale e dell’ applicazione del QR “ Le voci di dentro”.
Un grazie al prof. Antonio Auricchio coordinatore del Liceo Musicale, all’ Orchesta d’ Archi e Coro per l’ottimale intervento musicale al vernissage Mostra/ Convegno. .
Programma e componenti postazioni percorso:
CLASSE DI MUSICA D’INSIEME PROF.ssa GABRIELLA MARCHESE
DUETTO “Ignare Pleye n.1 op.8”
Violini:Annachiara Montano – Raffaele Parisi 4C
Kanon und Gigue- J. Pachelbel alunne: Gaia Scotto Pagliara e Anna Luongo 5c
CLASSE CANTO PROF.ssa IMMACOLATA CAIAZZA
DUETTO “Lasciatemi morire “Lamento d’ Arianna di Monteverdi
Soliste: Rebecca Andretta – Sara Buonincontro 4C.
Classe di Flauto prof. FRANCESCO AURICCHIO:
duetto di Haydn- Flavia Velleca e Ilaria Postiglione IC
Partita per flauto solo di J S Bach- Flavia Vellrca IC
Classe di chitarra prof.AngeloTuorto
Maurizio Colonna Pop Duo n. 3 Lorenzo Salvi e Emilio Sirletti
Orchestra archi
- ANDRETTA REBECCA 4C
- BUONINCONTRO SARA 4C
- BUONINCONTRO MARIATEESA 1C
- CACCIAPUTI ANITA 3 C
- CARDELLINO CAMILLA 3 C
- CAROLAIRENE 3 C
- DE ANGELIS GIUSY 5C
- DE FALCO ANGELO 4C
- DE LAURENTIIS FILOMENA 5C
- D’URSIVINCENZO 4C
- ESPOSITO CHIARA 1C
- ESPOSITO ROSA 3 C
- FATIGATI ANTONIO 5C
- FAVICCHIO DESIRÉE 4C
- FLAVIA VELLECA1 C
- GADDHA BIA 2C
- LAUDANDO CARMEN 3 C
- LO REGIO MATTIA 4C
- LUONGO ANNA 5C
- MARIGLIANO ROSAMARIA 3 C
- MATTIA DI GIULIO 2C
- MONTANO ANNA CHIARA 4C
- ORSINI ELISA 3 C
- PANNONE ANTONIO 3C
- PARISI RAFFAELE 4C
- PATRICIELLO CRISTINA 3 C
- PICCOLO FRANCESCA 3 C
- SCOTTO GAIA 5C
- TERRACCIANO PASQUALE 2C
Programma Orchestrale:
- Ave Maria di Caccini
- Ave Verum di Mozart
Docenti
- CAIAZZA IMMACOLATA
- IMPROTA ROSARIA
- MARCHESE GABRIELLA
Un grazie va alla prof.ssa Marianna Castiello, alla prof.ssa Maddalena Allocca, al prof. Vincenzo Montano, alla Funzione Strumentale prof.ssa Roberta Tortora,al DSGA dott. Maurizio Ferrara per la loro disponibilità a risolvere le incombenze incontrate durante il percorso.
Si ringrazia tutta la platea scolastica del Liceo Artistico per la collaborazione anche se indiretta. Un plauso va dato alla Dirigente Scolastica prof.ssa Carmela Mosca che ha creduto in questo progetto rendendolo operativo, dando inoltre consigli e nozioni a volte sulla tematica sociale.
GRAZIE A VOI TUTTI PER L’ATTENZIONE.
IL DIRETTIVO ARTISTICO